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Mediazione obbligatoria: il primo passo verso il risarcimento per errore medico

 Affrontare un caso di malasanità non è mai semplice, né per il paziente né per l’avvocato che lo assiste. Ma prima ancora di arrivare a un’aula di tribunale, è necessario compiere una serie di passaggi fondamentali, spesso decisivi per il buon esito della causa. Il primo di questi è la fase stragiudiziale, ovvero il tentativo di risolvere la controversia al di fuori del processo.

Il percorso si avvia formalmente con il rilascio del mandato da parte del cliente.

Una volta acquisita la procura, l’avvocato è abilitato a rappresentarlo nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili, siano essi medici, strutture sanitarie pubbliche o private, o le rispettive compagnie assicurative.

Il primo strumento operativo è la lettera di diffida e messa in mora, nella quale si espongono dettagliatamente i fatti clinici ritenuti illegittimi e dannosi.

Questo atto rappresenta non solo l’avvio della trattativa stragiudiziale, ma ha anche valore giuridico rilevante ai fini dell’interruzione dei termini di prescrizione del diritto.

Ai sensi dell’art. 2943 c.c., infatti, la prescrizione – che in ambito di responsabilità medica è di 5 o 10 anni a seconda del titolo di responsabilità (extracontrattuale o contrattuale) – viene interrotta e riprende a decorrere ex novo dalla data di invio della raccomandata o della PEC.

Il silenzio delle controparti e la necessità di mediazione

Nella maggior parte dei casi, purtroppo, la lettera rimane senza risposta.

In altri, si riceve una presa di posizione formale da parte della struttura sanitaria o della compagnia assicurativa, che però si limita a respingere le contestazioni.

A questo punto, prima di adire il giudice, il legislatore impone un passaggio ulteriore: la mediazione obbligatoria, prevista dall’art. 5, comma 1-bis, del D.Lgs. 28/2010, espressamente per le controversie in materia sanitaria.

La mediazione come condizione di procedibilità

La mediazione obbligatoria rappresenta oggi una condizione di procedibilità della domanda giudiziale: ciò significa che non è possibile iniziare una causa senza prima aver tentato il procedimento di mediazione. Qualora si ometta questo passaggio, il giudice dovrà rilevare l’irregolarità e ordinare alle parti di procedervi, sospendendo il giudizio.

Come si svolge il procedimento di mediazione?

Il paziente, assistito dal proprio legale, deve depositare un’istanza presso un organismo di mediazione accreditato, indicando le controparti (medico, struttura sanitaria, assicurazione) e allegando i documenti rilevanti, come cartelle cliniche, relazioni medico-legali, certificazioni sanitarie e la stessa lettera di messa in mora.

Il mediatore fisserà un primo incontro – normalmente entro 30 giorni – durante il quale verrà valutata la disponibilità delle parti a procedere nella trattativa. Tuttavia, nella prassi, è frequente che i medici o le strutture sanitarie non si presentino, oppure partecipino con l’unico intento di respingere ogni addebito, rendendo di fatto vana ogni possibilità conciliativa.

Cosa si discute in mediazione

Nel corso della mediazione, il legale dovrà illustrare analiticamente:

  • La condotta del medico o dell’équipe sanitaria, specificando le violazioni delle linee guida o dei protocolli clinici;

  • Il tipo di intervento effettuato o il trattamento farmacologico in contestazione;

  • La patologia diagnosticata e le sue conseguenze sullo stato psicofisico del paziente;

  • Il danno biologico (temporaneo o permanente), secondo le percentuali accertate da perizia medico-legale;

  • Il danno morale e il danno esistenziale, ovvero l’impatto dell’errore medico sulla vita personale, familiare, sociale e lavorativa del paziente.

In molti casi, per rafforzare la posizione del danneggiato, viene depositata una consulenza tecnica di parte (CTP) già redatta da un medico legale o da uno specialista in medicina legale e delle assicurazioni.

I vantaggi della mediazione riuscita

Se la mediazione ha esito positivo, viene redatto un verbale di accordo che ha valore di titolo esecutivo, al pari di una sentenza. Ciò consente di ottenere il risarcimento senza ulteriori spese o tempi processuali. Questo è particolarmente utile nei casi in cui la compagnia assicurativa voglia evitare il rischio di una condanna ben più pesante in sede giudiziale.

Un accordo in sede di mediazione può anche prevedere forme alternative di ristoro, come il rimborso integrale delle spese mediche, l’erogazione di una rendita vitalizia per danni permanenti, o l’impegno alla presa in carico gratuita da parte della struttura per ulteriori terapie e riabilitazioni.

Quando fallisce la mediazione: la via giudiziale

Qualora la procedura si concluda con esito negativo, sarà possibile incardinare la causa dinanzi al giudice civile. A questo punto, la documentazione prodotta in mediazione potrà costituire un utile riferimento, soprattutto per dimostrare l’apertura al confronto del paziente e la condotta evasiva o dilatoria della controparte.

Una curiosità giuridica: quando l’assenza in mediazione costa caro

Non tutti sanno che l’assenza ingiustificata alla mediazione può comportare conseguenze economiche rilevanti. Ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 28/2010, il giudice, con la sentenza, può condannare la parte che non ha partecipato senza valido motivo al pagamento delle spese processuali e al versamento di un’ulteriore somma al fondo delle spese di giustizia.


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  • Non è la prima volta che mi rivolgo a questo Studio Legale, in tutte le circostanze sono stato pienamente soddisfatto dall'operato dell'avvocato Alessandro Buccilli, serio, professionale, empatico e molto disponibile. Complimenti sinceri.
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  • Ho avuto modo di apprezzare e verificare la professionalità dell'avvocato Buccilli in diverse situazioni difficoltose. Quando nel 2021 decisi di vendere la mia casa per acquistarne una più grande, mi sono capitate numerose situazioni sventurate: iniziai comprando su carta un villino indipendente di 100 mq; l'agente immobiliare responsabile della vendita mi propose un ampliamento che si rivelò essere un abuso, abilmente orchestrato assieme al costruttore senza scrupoli - mancava di fatto la cubatura necessaria per la realizzazione dell'ampliamento; il costruttore andò lungo sulla data di consegna (oltre un anno di lavoro) creandomi problemi di alloggio e danni. In quel frangente conobbi Alessandro il quale riuscì a risolvere la situazione in mio favore. Dopo molte peripezie e con il morale a terra nel maggio 2023 comprai una villetta da ristrutturare; sembrava che le cose andassero finalmente per il verso giusto. Con mia amara sorpresa scoprii che la ditta incaricata della ristrutturazione invece della promessa squadra di operai inviava saltuariamente un paio di lavoratori extracomunitari che non parlavano italiano e che passavano il tempo a giocare al telefono. A nulla servirono le mie accese rimostranze nel confronti del direttore dei lavori - anche in quel caso Alessandro mi aiutò a uscire dal pantano. Verso giugno 2024 una nuova ditta e un nuovo direttore dei lavori ripresero il cantiere con la promessa di miracoli e la consegna fissata a dicembre 2024. Arrivati a gennaio 2025 con nemmeno il 50% dei lavori preventivati completato iniziai a rivivere la situazione sperimentata in precedenza - ritardi giustificati con le più incredibili fandonie, richieste di denaro a fronte di lavori non fatti e il rifiuto ostinato di fornire una data di consegna sostenibile - oltre alle ingiurie che il nuovo direttore dei lavori mi riversava contro durante quelle piazzate che costui osava definire "riunioni tecniche"; memore delle precedenti esperienze contattai prontamente Alessandro che attualmente sta tutelando i miei diritti; stiamo procedendo legalmente nei confronti dell'ultima ditta e del "direttore dei lavori"... . Ho deciso di riassumere questa odissea iniziata nel 2021 e ancora in essere oggi perché ci tengo a mettere in luce la professionalità con cui Alessandro mi ha tutelato e mi sta tutelando facendosi carico di situazioni davvero complesse, proponendomi strategie difensive che mi hanno difeso egregiamente, fornendomi consigli preziosi e orientati all'onestà intellettuale che solo un vero professionista del foro può dispensare. Consiglio vivamente a tutti quelli che stanno cercando un professionista integro e onesto di contattare Alessandro Buccilli, sicuramente farete la scelta migliore per tutelare i vostri interessi nei confronti dei numerosi (purtroppo) imbroglioni azzeccagarbugli di cui l'Italia è infestata.
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