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Tassazione delle vincite nei casinò extra Unione Europea

E' dovuta la tassazione delle vincite presso casinò situati al di fuori dall’Unione Europea, come ad esempio nel casinò di Montecarlo. 


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Alcuni giocatori poco avezzi al tema del diritto tributario e vincite da casinò possono ritenere, sbagliando, che vi sia parità di trattamento tra le vincite nei casinò italiani, e quelle soggette a imposizione provenienti da altri Pasi. 

Tuttavia non è sempre così.

Tassazione Vincita Casino Montecarlo - Consulenza Preventiva

Il caso giurisprudenziale affrontato riguarda la sentenza che condannava il contribuente alla pena condizionalmente sospesa di un anno di reclusione, per aver indicato, nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta 2010, elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo, al fine di evadere l’imposta ai sensi di cui all’art 4 d. lgs. 74/2000.

In particolare, gli elementi attivi erano costituiti dalla somma di circa 1,4 milioni di euro, relativa alle vincite conseguite presso il Casinò di Montecarlo, e superiore al 10% di quelli indicati in dichiarazione.

Con la proposizione del ricorso per Cassazione, l'Avvocato Tributarista lamentava violazione di legge ex art. 3 d.P.R. 640/1972 nonché vizio motivazionale, deducendo che le vincite al gioco fossero esenti dalle imposte sui redditi, essendo esclusivamente assoggettate all’ISI (Imposta sugli Spettacoli) corrisposta direttamente dal Casinò in presenza di incassi superiori alle vincite pagate.

Secondo quanto dedotto dal ricorrente, inoltre, i redditi non possono subire discriminazioni o regimi differenziati a seconda dello Stato di provenienza, come si evince dall’art. 49 del Trattato EU e come comprovato dalla circostanza che i provvedimenti della Corte di Giustizia trovano generalizzata applicazione a prescindere dal luogo di produzione del reddito.

In virtù di tali considerazioni, il contribuente contestavala classificazione del Principato di Monaco come uno Stato a fiscalità privilegiata, tanto più che l’assoggettamento ad imposizione di tali somme avviene in Italia.


La difesa si basava anche il principio elaborato dalla CGUE secondo cui non si possono esonerare le vincite in Casinò italiani ed assoggettare ad imposizione quelle provenienti da altri Paesi, locuzione questa che non può essere circoscritta ai soli Paesi europei.


 

Condanna Reclusione parziale dichiarazione dei redditi da vincita al gioco

Ebbene, argomenta invece la Corte di Cassazione che, in base alla normativa fiscale italiana, “le vincite corrisposte da case da gioco autorizzate nello Stato o negli altri Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta”.

Secondo i giudici, dunque, allo stato attuale e nel periodo di imposta oggetto di controversia, le vincite corrisposte dalle case da gioco autorizzate nello Stato o negli altri Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito e non sono soggetti ad alcun prelievo alla fonte.

Tuttavia, non può che osservarsi che il Principato di Monaco, ove il giocatore aveva ottenuto la sua vincita, non è uno Stato membro dell’Unione Europea e non aderisce all’Accordo sullo Spazio economico europeo, ed anzi, è uno Stato con regime fiscale privilegiato, come osservato anche dalla Corte di Appello.

In conclusione, la Suprema Corte ha enunciato il seguente principio di diritto: “le vincite corrisposte da case da gioco situate al di fuori dello Stato italiano o degli altri Stati membri dell’Unione europea o aderenti allo Spazio economico europeo costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione”.

Per la Cassazione, infatti, tale interpretazione non costituisce violazione della libertà di stabilimento, principio di cui le imprese site nel Principato di Monaco non possono avvalersi, non facendo parte dell’Unione Europea.

La scelta di mantenere un regime di tassazione piena è, peraltro, giustificata, oltre che da ragioni prettamente fiscali, anche dalla “necessità di prevenire il rischio di possibili forme incontrollabili di riciclaggio, di autoriciclaggio, di fuga di capitali all’estero o di introduzione di capitali in Italia di incerta provenienza”.

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  • Ho avuto modo di apprezzare e verificare la professionalità dell'avvocato Buccilli in diverse situazioni difficoltose. Quando nel 2021 decisi di vendere la mia casa per acquistarne una più grande, mi sono capitate numerose situazioni sventurate: iniziai comprando su carta un villino indipendente di 100 mq; l'agente immobiliare responsabile della vendita mi propose un ampliamento che si rivelò essere un abuso, abilmente orchestrato assieme al costruttore senza scrupoli - mancava di fatto la cubatura necessaria per la realizzazione dell'ampliamento; il costruttore andò lungo sulla data di consegna (oltre un anno di lavoro) creandomi problemi di alloggio e danni. In quel frangente conobbi Alessandro il quale riuscì a risolvere la situazione in mio favore. Dopo molte peripezie e con il morale a terra nel maggio 2023 comprai una villetta da ristrutturare; sembrava che le cose andassero finalmente per il verso giusto. Con mia amara sorpresa scoprii che la ditta incaricata della ristrutturazione invece della promessa squadra di operai inviava saltuariamente un paio di lavoratori extracomunitari che non parlavano italiano e che passavano il tempo a giocare al telefono. A nulla servirono le mie accese rimostranze nel confronti del direttore dei lavori - anche in quel caso Alessandro mi aiutò a uscire dal pantano. Verso giugno 2024 una nuova ditta e un nuovo direttore dei lavori ripresero il cantiere con la promessa di miracoli e la consegna fissata a dicembre 2024. Arrivati a gennaio 2025 con nemmeno il 50% dei lavori preventivati completato iniziai a rivivere la situazione sperimentata in precedenza - ritardi giustificati con le più incredibili fandonie, richieste di denaro a fronte di lavori non fatti e il rifiuto ostinato di fornire una data di consegna sostenibile - oltre alle ingiurie che il nuovo direttore dei lavori mi riversava contro durante quelle piazzate che costui osava definire "riunioni tecniche"; memore delle precedenti esperienze contattai prontamente Alessandro che attualmente sta tutelando i miei diritti; stiamo procedendo legalmente nei confronti dell'ultima ditta e del "direttore dei lavori"... . Ho deciso di riassumere questa odissea iniziata nel 2021 e ancora in essere oggi perché ci tengo a mettere in luce la professionalità con cui Alessandro mi ha tutelato e mi sta tutelando facendosi carico di situazioni davvero complesse, proponendomi strategie difensive che mi hanno difeso egregiamente, fornendomi consigli preziosi e orientati all'onestà intellettuale che solo un vero professionista del foro può dispensare. Consiglio vivamente a tutti quelli che stanno cercando un professionista integro e onesto di contattare Alessandro Buccilli, sicuramente farete la scelta migliore per tutelare i vostri interessi nei confronti dei numerosi (purtroppo) imbroglioni azzeccagarbugli di cui l'Italia è infestata.
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